Fr. Richard Oliver OSB: Il monaco che ha portato i benedettini sul web

Fratel Richard Oliver OSB previde l'era digitale e, nel 1995, costruì OSB DOT ORG, uno dei primi siti web cattolici. Il suo pionieristico “tessere la rete monastica” ha collegato i benedettini di tutto il mondo molto prima che Internet fosse un terreno comune.

Foto per gentile concessione dell'Abbazia di Saint John

17 Ottobre 2025

Ci sono momenti in cui una persona cambia silenziosamente il panorama del proprio tempo, non attraverso il rumore o l'autopromozione, ma attraverso la visione e la perseveranza. Fratel Richard Oliver OSB era una persona del genere. Molto prima che la maggior parte avesse anche solo sentito parlare del World Wide Web, ne riconobbe il potenziale di connessione, istruzione e servizio al mondo monastico.

Nei primi anni '90, dalla sua casa presso l'Abbazia di Saint John a Collegeville, Richard fece l'insolito passo di rivendicare il dominio osb.org. Il 1° aprile 1995, lanciò quello che divenne uno dei primi siti web cattolici ufficiali. L'Abate Primate Jerome Theisen OSB esaminò e approvò il sito quello stesso anno, stabilendo un precedente su come le comunità monastiche potessero interagire con le tecnologie emergenti. Nei due decenni successivi, OSB DOT ORG sarebbe cresciuto fino a diventare una risorsa affidabile per le comunità benedettine di tutto il mondo.

Lo scopo del sito non è mai stato l'autopromozione. Era, come descrisse Richard, un lavoro collaborativo: un chiostro digitale costruito da “molti monaci, oblati e amici talentuosi e generosi”. Dalla sua sezione “Novità” all'indice bibliografico completo della Regola di San Benedetto, OSB DOT ORG ha raccolto e condiviso informazioni su case benedettine, centri di ritiro, editori, istituzioni accademiche e organizzazioni internazionali. I suoi visitatori, che Richard chiamava affettuosamente “Pellegrini del Cyberspazio”, hanno trovato una rara miscela di ospitalità e intelligenza nel suo design.

Il “tessere la rete monastica” di Richard è stato riconosciuto ben oltre i circoli monastici. OSB DOT ORG è stato presentato nel libro Catholicism on the Web di Thomas C. Fox, (1997), ha ricevuto la valutazione a 3 stelle del McKinley Group e la recensione LYCOS Top 5%, e ha ottenuto premi da Bayardweb, rivista Panorama, Ashgate Arachnid UK e Mozilla. L'Encyclopaedia Britannica lo ha raccomandato e la Biblioteca di Stato bavarese lo ha successivamente archiviato come parte del patrimonio digitale del monachesimo cattolico. In ogni caso, l'elogio non puntava al flash tecnico, ma alla chiarezza, all'accessibilità e alla profondità del sito.

La sua attenzione all'accessibilità era caratteristica. Citando la Regola di San Benedetto—“Grande cura e preoccupazione devono essere mostrate nell'accoglienza dei poveri e dei pellegrini”—Richard vedeva il web design come una forma di ospitalità. Insisteva sul fatto che ogni pagina potesse essere letta da qualsiasi browser, compresi quelli basati su testo utilizzati dai non vedenti. Questo impegno per l'apertura era sia pratico che profondamente benedettino: una forma di lectio digitale, che invitava tutti a entrare e imparare.

Anche con il progresso della tecnologia, Richard è rimasto pratico, come redattore del sito fino alla sua morte. Nel 2018, poco prima di fare un passo indietro, ha trasferito l'amministrazione di OSB DOT ORG a un comitato internazionale di superiori benedettini, tra cui Jeremias Schröder (ora abate primate), Elias Lorenzo (ora vescovo ausiliare) e Mauritius Wilde (ora abate), assicurando che la sua creazione avrebbe continuato a servire l'intera Confederazione.

Esplorare oggi l'archivio di OSB DOT ORG significa intravedere un monastero digitale della fine del XX secolo: semplice, funzionale e silenziosamente ricco di significato. È anche una visione all'interno dello spirito del suo creatore: un monaco premuroso e lungimirante che si preoccupava profondamente dei valori cristiani duraturi e li esprimeva attraverso le sue passioni gemelle per il “tessere la rete” e la vita monastica. Coloro che ora portano avanti il suo lavoro riconoscono in ogni pagina la sua intelligenza, moderazione e silenziosa generosità. Ci mancheranno molto il suo gentile umorismo e il suo buon spirito.

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