Benedikt von Nursia: Basilica di San Pietro e Paolo, a Petersberg, colore corretto e ritagliata
Di GFreihalter – Opera propria, CC BY-SA 3.0, | link |

San Benedetto

Benedetto da Norcia fu un monaco e abate vissuto nel V e VI secolo d.C. Fondò diversi monasteri e scrisse una regola per i monasteri che divenne fondamentale per il monachesimo occidentale. La Chiesa cattolica lo venera come patrono d'Europa.

La fonte principale per la vita di Benedetto sono i Quattro libri dei Dialoghi che Papa Gregorio Magno scrisse nel 593/594 d.C. Il secondo libro è interamente dedicato a Benedetto, mostrando il suo personale percorso spirituale e descrivendolo come un grande asceta, un profeta leader di monaci e fondatore di monasteri, come autore di una regola e taumaturgo. Il testo si colloca in una tradizione di scritti agiografici ed è più interessato ai fatti spirituali che ai dettagli biografici. Un'enfasi speciale è posta su scene che riecheggiano quelle di grandi figure bibliche, in particolare dei profeti Elia ed Eliseo.

Il profilo generale della vita di Benedetto, come riportato da Papa Gregorio, è stato in seguito arricchito con dettagli tratti da tradizioni locali e con ipotesi istruite su date che sono diventate parte di una cronologia tradizionale accettata: Benedetto e la sorella gemella Scolastica nacquero in una nobile famiglia cristiana a Norcia (l'odierna Norcia), nel 480 d.C. Benedetto andò a Roma per i suoi studi. Si stancò della vita a Roma, avendo trovato la vita dei suoi compagni dissoluta e immorale e i suoi insegnanti non cristiani e corrotti. Ciò lo portò ad abbandonare gli studi a Roma per perseguire una vita spirituale. Lasciò la città con la sua fedele nutrice Cirilla che lo accompagnò fino a Enfide (l'odierna Affile). Benedetto trascorse del tempo vivendo come un eremita, in isolamento spirituale in una grotta in seguito identificata come Sacro Speco a Subiaco. I monaci di un vicino monastero chiesero a Benedetto, che a quel tempo era un noto uomo santo, di diventare il loro nuovo abate. La sua insistenza sulla corretta disciplina monastica, tuttavia, lo portò a un conflitto con la comunità che tentò di avvelenarlo. Benedetto sfuggì miracolosamente ai danni e tornò nella sua grotta. In seguito fondò 12 monasteri vicino a Subiaco e risiedette nel 13° come abate. Intorno all'anno 529 d.C. lasciò Subiaco con i suoi discepoli più devoti per Cassino e fondò un monastero nell'antica acropoli pagana sulla collina che domina la città. Qui scrisse l'opera estremamente influente Regola dei monasteri e servì come primo abate del nuovo monastero fino alla sua morte, avvenuta il 21 marzo, che tradizionalmente si pensa sia avvenuta nel 547. Poco dopo fu seguito dalla sorella Scolastica che, insolitamente, fu sepolta nella stessa tomba.

I Dialoghi di Papa Gregorio resero Benedetto uno dei santi più popolari della penisola italiana. Migliaia di monasteri che alla fine seguirono la sua Regola diffusero anche la venerazione di questo santo.

Secondo una tradizione ben attestata, le reliquie di San Benedetto furono trasferite nel monastero di Fleury (Francia) nel 672. Questo trasferimento è celebrato liturgicamente l'11 luglio. Il trasferimento delle reliquie è tuttavia contestato a Montecassino, dove, dopo il bombardamento del monastero durante la seconda guerra mondiale, fu scoperta la tomba congiunta di Benedetto e di sua sorella, apparentemente confermando il racconto delle loro sepolture da parte di Papa Gregorio.

Nel 1947 Papa Pio XII riconobbe San Benedetto come “Padre d’Europa”. Nel 1964 Papa Paolo VI lo dichiarò “Patrono d’Europa”. Papa Giovanni Paolo II allargò il gruppo dei Patroni d’Europa, aggiungendo Cirillo e Metodio nel 1980, e Caterina da Siena, Brigida di Svezia ed Edith Stein nel 2000.

La festa di San Benedetto si celebra generalmente l'11 luglio, ma i monasteri benedettini celebrano la festa anche il 21 marzo.