L’Abate Primate Gregory J. Polan, OSB, e gli Abati Presidenti delle Congregazioni che costituiscono la Confederazione Benedettina si sono incontrati dal 29 agosto al 2 settembre 2022 presso il Monastero di Santa Scolastica, a Subiaco, in Italia, per il loro Sinodo annuale. Nel corso dell’incontro, l’Abate Primate e gli Abati Presidenti hanno esaminato varie questioni che interessano la Chiesa e la Confederazione Benedettina. Inoltre, il Sinodo ha esaminato le relazioni annuali sulle principali attività ed eventi della Badia Primaziale Sant’Anselmo, del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e del Collegio Sant’Anselmo. I loro incontri sono stati scanditi dalle celebrazioni quotidiane delle Lodi, Messa e Vespri con la comunità di Santa Scolastica.
Quello che segue è un breve elenco delle questioni importanti che sono state discusse:
- Rapporti sullo stato delle Congregazioni consegnati dagli Abati Presidenti;
- Relazioni del Rettore dell’Ateneo, P. Bernhard Eckerstorfer, del Priore del Collegio, P. Mauritius Wilde, e del Tesoriere di Sant’Anselmo, P. Geraldo Gonzalez y Lima;
- Relazione sulle nuove procedure legali come la dispensa, l’esclaustrazione, fratelli come superiori, ecc., illustrate dall’Abate Franziskus Berzdorf;
- Riflessione e discussione sulle modalità di aggiornamento dei dati delle Congregazioni/Catalogus;
- Relazione della Commissione per la revisione del Regolamento Economico, ovvero del Regolamento Economico di Sant’Anselmo;
- Relazione sulla Communio Internationalis Benedictinarum (CIB), di Suor Lynn McKenzie;
- Relazione sugli sviluppi del Calendario Liturgico Benedettino dell’Abate Jeremias Schröder;
- Discussione sulle procedure per il Congresso degli Abati del 2024
Mercoledì, gli Abati Presidenti hanno fatto una breve trasferta nel comune di Vicovaro. L’attrazione che il luogo ha rappresentato per i partecipanti al Sinodo è testimoniata dal racconto che Papa San Gregorio Magno fa nel brano del capitolo 3 dei Dialoghi, la biografia di San Benedetto. Questo capitolo racconta la storia di un monastero di monaci di Vicovaro che, dopo aver chiesto a Benedetto di essere il loro abate, resistette alla sua virtuosa osservanza della vita monastica e, nel tentativo di liberarsene, tentò di avvelenare il suo vino.
Vicovaro è poco conosciuta anche da chi oggi, nel XXI secolo, si rifugia sotto il patrocinio di San Benedetto e vive la vita monastica benedettina.
Quali tracce fisiche ci sono oggi che si collegano a una storia così suggestiva? Gli Abati Presidenti, durante una breve visita guidata da un giovane che conosce molto bene i segreti del luogo, hanno incrociato una chiesa e convento francescani, oggi residenza, costruita nella roccia sul fianco di un colle. Scendendo il pendio, tra le fondamenta del convento, si trova un vasto insieme di grotte in pietra naturale dove è plausibile ipotizzare che vissero, in epoca tardo-antica, alcuni solitari che, a un certo punto dell’evoluzione nella vita comunitaria monastica, avrebbero chiesto a San Benedetto di essere loro abate, come narra San Gregorio.
Più di due secoli fa i frati francescani costruirono in uno degli ultimi angoli del luogo un semplice e austero, ma molto pittoresco, Eremo di San Benedetto, che si collega a un’altra attrazione di natura archeologica che gli Abati Presidenti hanno avuto il piacere di esplorare a piedi: l’inizio – conservato intatto – di un acquedotto romano che, in quei tempi antichi, percorreva i 60 chilometri che separano questo luogo dalla città di Roma, giungendo alla porta principale della città.
Dopo la gita, i monaci del Monastero di Santa Scolastica hanno raggiunto gli Abati Presidenti per la cena nel refettorio degli ospiti.